
Io non scherzo! Non ho mai scherzato sui temi dell’Associazione e non comincerò certo oggi.
E le critiche di parte proprio non mi toccano, anzi, mi scivolano addosso.
Questo è il testo integrale della lettera che ho scritto e inviato a tutte le Autorità in indirizzo. Il mio intento era e resta fermo: ora basta con l’indifferenza istituzionale dinanzi alle morti bianche dell’anoressia.
Mai più Misia, mai più Susy, Giulia, Maria Paola. Mai più piangere per ragazzi che perdono la vita per i DCA.
Al Presidente della Repubblica Italiana
On. Sergio Mattarella
Al Presidente del Senato della Repubblica
Sen. Elisabetta Alberti Casellati
Al Presidente della Camera dei Deputati
On. Roberto Fico
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Giuseppe Conte
Al Ministro della Salute
On. Giulia Grillo
Al Presidente della Giunta Regionale della Campania
On. Vincenzo De Luca
Oggetto: ennesima vittima dell’anoressia in Campania – richiesta intervento
istituzionale
E’ trascorsa meno di una settimana dalla morte della giovane Susy Villani,
ventunenne di Casoria (NA), ennesima vittima dell’anoressia ma anche di un
sistema sanitario nazionale e regionale che, un po’ ovunque in Italia e non
solo in Campania, non è in grado di fronteggiare adeguatamente gli effetti
devastanti, in particolare sui giovani, dei disturbi del comportamento
alimentare.
L’Associazione di cui mi onoro essere Presidente è nata dopo che, quattro
anni fa e -ironia della sorte- sempre in luglio, anche mia figlia Artemisia
(22 anni d’età), dopo due anni di calvario, veniva sottratta alla vita e al
nostro affetto familiare da questa malattia mai adeguatamente approfondita
della conoscenza dei burocrati nazionali e regionali ma non per questo meno
implacabile, in particolare tra i giovani.
Posso assicurare alle SS.LL. che Misia e Susy non sono state le prime e non
saranno certo le ultime vittime dei DCA, se con la massima urgenza non si
provvede a mettere a punto una serie di interventi concreti che snelliscano
la burocrazia legata a tali tragiche circostante, ma che puntino in
particolare a trattare in modo adeguato le famiglie che ricorrono al SSN
attraverso le strutture locali perché in preda al dramma di un proprio caro
affetto da tali disturbi.
In prima persona, unitamente al comitato tecnico-scientifico della nostra
Associazione, sono a completa disposizione delle SS.LL. per fornire, in
sede di eventuale opportuna audizione, ogni indicazione utile a cominciare
concretamente la programmazione di tali interventi.
Non escludo, in mancanza di un riscontro concreto alla presente, di
valutare a strettissimo giro l’inizio di uno sciopero della fame, che può
apparire un paradosso per il Presidente di un’associazione che combatte i
DCA, ma che allo stato si rende necessario per sensibilizzare istituzioni
finora pressoché sorde ai nostri pur accorati e ripetuti appelli.
Con osservanza.
PROF. PAOLO MASSA